FRèL - The purifying of matter

English version                  Deutsche version





Inaugurazione 16 aprile 2016 ore 17.30 presso Centro d' Arte Contemporanea di Cavalese.
Apertura 17 aprile 2016 - 22 maggio 2016

Frèl
La purificazione della materia



Concept: prendere come pretesto un arnese agricolo desueto, il Frèl (in lingua Ladina) e i Musei Etnografici che lo ospitano abitualmente per unirlo con artisti e Centri per l' Arte Contemporanea. Tutto questo per creare uno sperimentale gruppo di artisti e centri museali ed artistici operanti in contesti di Montagna, per confrontarsi su un argomento: convivenza tra arte contemporanea e turismo di massa in montagna.

Perchè la montagna?: La Montagna ha ambienti naturali e climatici che influenzano sia il vivere che l'operare di chi vi ci si trova a stretto contatto. La Montagna offre la possibilità di esistere in maniera differente rispetto alle grandi città. La Montagna, che è invasa stagionalmente da masse di turisti disinformati in cerca di divertimento... ma anche di cultura. La Montagna che agli artisti crea opportunità, ma anche difficoltà, diverse da quelle dei grandi centri artistici urbani.

Cos'è il Frèl e perchè il Frèl: Il “Frèl” è un antico arnese, principalmente costruito in legno, usato anticamente in tutto l'arco alpino, e non solo, che serve per purificare la materia attraverso la battitura (chicchi di grano o leguminose) dal loro involucro (pula e paglia). In lingua Ladina “Frelada” , cioè battere il Frèl, significa letteralmente picchiare qualcosa o qualcuno violentemente, purificarlo in qualche maniera. In questo caso quel qualcosa è la gestione del patrimonio culturale ed etnografico di montagna che sempre più spesso, viene stuprato a favore di un' idea del turismo che, secondo gli enti preposti al sviluppo del turismo, ha il bisogno di “vivere” in paesi da fiaba disconnessi però della realtà, che è ben diversa sia in termini temporali che culturali.



Traduzioni

LAD: Frèl
ITA: Correggiato
SLO: Cepec
FRA: Fléau
DEU: Dreschflegel
ENG: Flail





Il concetto di Frèl come chiave di lettura dell'immediato - Perché fare questo progetto? Perchè manca una “mitologia” dell' Arte visiva contemporanea di montagna, dove per mitologia si intende il raccontare qualcosa di fermo e inamovibile come un arnese da museo e come la maggior parte dell'arte in montagna, con una nuova visione che lo renda fresco e attuale, ma soprattutto reale, che lo renda una chiave di lettura per l'immediato. Per montagna si intendono tutte quelle piccole realtà al di fuori delle città dove i forestieri arrivano spesso attraverso il turismo di massa. Turismo di massa che non porta cultura ma che sempre più ne richiede. In queste realtà al turista viene offerta spesso una visione antichizzata del luogo in cui si trova attraverso manifestazioni dove vengono proposti fatti, lavori, cultura, arte e “mode” degli anni e secoli passati. Tutto, o quasi, viene gestito ad uso e consumo turistico e non in virtù di una sincera e genuina ricerca storica o di mantenimento delle tradizioni. Per questo credo si senta la necessità, come artisti e come cittadini della montagna, di non proseguire in questa direzione ma di creare una cultura nuova, più realistica e attuale. Ciò non vuol dire distruggere o dimenticare quello che è stato fatto, anche se in parte forse sarebbe meglio, ma fare in modo di affiancare a tutto ciò, tramite la sperimentazione e la promozione di un' arte di ricerca, affinchè cambi il rapporto tra artisti e “locals-abitanti della montagna” e tra artisti e turisti per una più sincera visione della Cultura e dell'Arte di montagna.

Aree interessate: Dolomiti e arco Alpino Italiano, dalla Francia alla Slovenia, passando per Svizzera, Austria,Alpi Bavaresi e piccole realtà montane.

Progetto nel concreto: un artista che “strapazza” l'idea di Frèl, quindi l'idea di purificazione dal superfluo, per dargli nuova vita attraverso un video di durata non superiore ai 3 minuti.

Chi? 10 artisti o gruppi di artisti. Scelti in base alla qualità e specificicità dei loro lavori.






"Freladores"

Slovenia: 
Carniolus

Francia: 
Florian Vecchione -Thomas Bourdis – Caroline domergue - Martin de Coudenhove – Colin Laubry 

Fiè allo Sciliar, BZ, SuedTirol
Puttega 

Primiero:
Zeni Gianluigi + Nicola Degiampietro

Austria (Tirol): 
Lois Hechenblaikner 

Val de Fascia, TN, Trentino: 
Bruno Amplatz

Val Badia, Bz, Süd-Tirol :
Fabian Feichter

Anpez (Cortina), BL, Veneto : 
Mauro Lampo Olivotto 

Svizzera: 
Nino Baumgartner

Valtellina:
Domenico Buzzatti

Munchen (*Bozen):
Phillip Messner



Dove? Di base il progetto proposto dai Treefisters (http://www.treefisting.blogspot.com) che ne cureranno tutto il processo, sarà esposto presso il CAC, Centro d'Arte Contemporanea di Cavalese-Val di Fiemme-Dolomiti-Trentino (http://www.artecavalese.com/) che è il primo ente che ha accolto la proposta e finanziato il progetto, ma verrà proposto a musei etnografici e centri per l'arte contemporanea di tutto l'arco alpino, da Chamonix a Ptuj. Il tutto s' inserisce all'interno del progetto espositivo dell'anno 2016 promosso dal CAC denominato “l'anima della materia”. Seguendo queste premesse, il progetto espositivo del CAC dell’anno 2016 è dedicato all’indagine sull’uso dei medium, (intesi come materia o materiali), attraverso mostre ed eventi che si succedono nel corso dell’anno, con particolare riguardo agli artisti contemporanei che operano sul territorio di montagna e riguardo all’uso e alla manipolazione dei più svariati di questi medium: dai tradizionali materiali del legno o della pietra o della pittura ad olio, attraverso materiali industriali come resine e polimeri, fino all’uso delle ultime possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e dalle tecniche digitali, in una panoramica che si sviluppa rivelando anche le più svariate ed inevitabili contaminazioni stilistiche che coinvolgono I prodotti artistici e culturali e quindi la percezione di un territorio in costante dialettica tra le sue peculiarità tradizionali e le rapide innovazioni, messe in luce in definitiva anche dalle scelte operate secondo personali opzioni e criteri dei protagonisti, in questo caso delle arti visive, che ne esprimono la contemporaneità. Scelte che, come sopra detto, sono declinate verso il mantenimento di una forma legata alla tradizione, o che al contrario la escludono avviandosi verso un prodotto più in linea con la contemporaneità, o ancora, più spesso, tentando il più valido possibile compendio transitivo tra le due opzioni.


Perchè i video: Vedere la medesima esposizione contemporaneamente in due o più contesti diversi (es: Museo etnografico e Centro d'Arte Contemporanea) non può che aiutare ad aprire nuove possibilità di collaborazione tra Musei e centri d' Arte concettualmente diversi e gli artisti stessi. Il supporto video è stato scelto perchè risulta una soluzione fresca, attuale, veloce, economica ed ecologica per proporre contemporaneamente la visione\esposizione in più contesti nel medesimo istante\periodo.


EVENTI COLLATERALI



EVENTI COOLATERALI





















Nessun commento:

Posta un commento